"E' accaduto più di una volta che, in caso di arresto cardiaco il Defibrillatore Automatico Esterno (DAE), nonostante il breve tempo di intervento, non abbia erogato lo schok o abbia erogato uno schok inappropriato a causa di una lettura automatica, da parte del device, di false immagini di tracciato elettrocardiografico, dovute ad artefatti imputabili a vistose vibrazioni ingenerate dal motore e dal movimento delle autoambulanze o di altri mezzi di locomozione, intervenuti in emergenza.
MATERIALI E METODI
Sono stati usati apparecchi DAE della Zoll, X Series, completi di monitor ECG a 12 derivazioni, saturimetro O2, sfigmomanometro per la pressione arteriosa e Defibrillatore a onda bifasica. Le motovedette della Guardia Costiera erano di tipo MM/VV classe 800 B, dislocamento 12,5 tonnellate, dotati di 2 motori diesel a turbina della potenza di 1200 cavalli totali, velocità massima 32 nodi a 24.000 giri motore /minuto. Gli elettrodi sono stati applicati a individui maschi, età 30 anni, in buona salute, con monitoraggio continuo in posizione supina, sul ponte dell'imbarcazione, dapprima ferma in porto, a motore spento e a motore acceso e successivamente in movimento, a velocità crescenti di 10,15,20,25,30 nodi ogni 10 minuti, per verificare le eventuali modificazioni elettrocardiografiche indotte dalle vibrazioni del motore e dal moto ondoso e la presenza di artefatti ecografici tipici, tali da provocare false interpretazioni del tracciato come quadri di fibrillazione ventricolare o asistolia.
RISULTATI E CONCLUSIONI
Le vibrazioni dei potenti motori, il rullio e il beccheggio dell'imbarcazione, le accostate e moto ondoso avrebbero potuto ingenerare il dubbio di un eventuale mal funzionamento del defibrillatore o anche un aggravamento delle condizioni cliniche del paziente. E' stato dimostrato, infatti, che le accelerazioni o decelerazioni improvvise anche di un'autoambulanza possono provocare una accelerazione lineare piedi-testa di 0,6-0,8 G per 7"- 9" secondi e modificare la pressione arteriosa (+10%) e la frequenza cardiaca (-10%) così come il rumore eccessivo di un elicottero o della sirena bitonale dell'autoambulanza possono addirittura farle aumentare con un aggravamento delle condizioni emodinamiche del malato. (1) E' riportato che gli insulti cardiovascolari durante il trasporto ammontano al 33% con una mortalità del 2%. (1-2)
Durante tutta la sperimentazione, le registrazioni del tracciato elettrocardiografico sono state chiare e leggibili, senza alcun minimo artefatto anche durante le alte velocità e le accostate, ai massimi giri del motore diesel, tali da non ingenerare false interpretazioni da parte dell'apparecchio DAE. Inoltre la misurazione della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e della saturometria O2 non ha subito alcuna variazione particolare.
In conclusione il rumore e le vibrazioni del motore diesel delle motovedette trasmesse a tutto lo scafo e al ponte su cui giacevano i corpi degli sperimentatori e l'apparecchio DAE in uso, non sono fonte di artefatti ecografici tali da ingenerare malfunzionamento del DAE e non hanno provocato modificazioni delle condizioni emodinamiche dei soggetti, per cui l'uso del defibrillatore e il trasporto dei malati in motovedetta appaiono sicuri.
Bibliografia:
1) D.C.Rubinstein J.A.M.A. 1988,259,1675.
2) Ibsen S. Et alt-.Scand.J.Trauma Resusc.Emerg.Med .2022 Dec 12
3) Pettinati G. -Convegno Anmco -Bari 2006
4) Katja Zeppemfeld-Lineeguida ESC 2022 per la gestione dei pazienti con aritmie ventricolari e la prevenzione della morte improvvisa G.I.C.
Si ringrazia il Comandante della Capitaneria di Porto di Gallipoli CV Pasquale Vitiello con tutto il personale della Guardia Costiera e i volontari del Comitato della Croce Rossa Italiana di Casarano per l'ospitalità ed il contributo donato alla realizzazione della sperimentazione.
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